MANIFESTO

 

Il manifesto che segue vuole essere espressione di alcuni dei principi di base di Chiron's Cave, nonchè un elemento orientativo per coloro che intendono partecipare alle sue attività o usufruire dei suoi servizi.

 

 

 

ARTICOLO 1.

NATURA DI CHIRON'S CAVE

 

 

Art. 1.1

Chiron's Cave è uno spazio libero e aperto, di scambio, dialogo, ascolto e stimolo, volto ad una ricerca comune e senza fine: una ricerca sulla conoscenza, sull'esperienza, sui loro metodi e sui loro frutti; una ricerca sul senso, sui significati, sui valori, sulle essenze o sulla loro mancanza o fragilità. Qui chiunque può esprimere il proprio pensiero e trovare ascolto e attenzione, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (v. Costituzione italiana, art. 3). In Chiron's Cave il rispetto delle opinioni e dei punti di vista è basilare, e le differenze e l'eterogeneità di visione costituiscono un valore.

 

Art. 1.2.

Chiron’s Cave custodisce in sé lo spirito di Faust, Ulisse, Socrate, Platone, Eros e Chirone, e di tutti coloro che non hanno mai voluto fermarsi ad una risposta univoca, ad una pillola di sapere preconfezionata, ad una manualistica di dogmi, ad un ipse dixit incontrovertibile: è lo spirito di chi ha saputo mantenere sempre attiva la domanda, la curiosità, la meraviglia e il fascino terrifico del dubbio. Chiunque voglia ascoltare, condividere, dialogare; chiunque voglia essere soggetto attivo della propria esistenza e di quella della comunità; chiunque avverta in sè lo Streben e l’erotico desiderio di tendere all’oltre, di andare avanti, di avvicinare distanze e lacune, di arricchirsi e completarsi anche quando meta, fine e completamento non sono dati: tutti costoro sono ben accetti. Gli altri, lo sono altrettanto.

 

 

 

ARTICOLO 2.

LIBERTA' E RESPONSABILITA' DI ESPRESSIONE

 

 

Art. 2.1.

Rispetto, apertura mentale, accoglienza, epoché (sospensione del giudizio) e parresia (libertà di parola, franchezza) richiedono reciprocità e gentilezza d'animo: chiunque non dia quanto gli è riconosciuto e violi questi principi di buon senso e civiltà, sarà invitato ad andare altrove. Filosofismi, dogmatismi, tentativi di persuasione e conversione, autoritarismi, arroccamenti di posizione e cristallizzazione mentale non appartengono allo spirito di Chiron's Cave.

 

Art. 2.2.

Il diritto alla libertà di espressione e di parola non legittima un parlare per sentenze e assiomi, e libertà non significa “potere ogni cosa” né esprimere il proprio punto di vista e non volere andare oltre. Ogni opinione, credenza, pensiero richiede di essere argomentato e messo alla prova; deve scendere nel terreno della ricerca condivisa ed entrare in discussione. Per ogni sasso lanciato la mano è responsabile: dunque risponda.

 

Art. 2.3.

In ragione del buon senso e nel rispetto dei valori civili e della sensibilità individuale, il turpiloquio è scoraggiato, così come un tono di voce troppo alto e aggressivo. Non c'è pensiero, obiezione, disappunto o critica che non possa essere espresso in modo rispettoso e costruttivo.

 

Art. 2.4.

Tutto quanto detto, confidato e discusso privatamente in una seduta di counseling filosofico è sottoposto a segreto professionale. Nessuna informazione e nessun contenuto emerso in seduta potrà essere rivelato o pubblicizzato fuori da essa. L'obbligo di segretezza cade esclusivamente nel caso di reato, legittima difesa e attentato alla vita.

 

 

 

ARTICOLO 3.

TEMPO

 

 

Art. 3.1.

In una logica di progresso tecnologico maturo e consapevole, il “tutto e subito” e il “sempre e ovunque” non hanno spazio. Il rispetto del tempo, del silenzio e della riservatezza dell'Altro restano fondamentali, così come il diritto alla solitudine riflessiva. Chiron's Cave è un luogo comprensivo che vuole creare una rete, ma non asseconda la modalità di contatto rapido e superficiale favorita da web, smartphones e nuove tecnologie, né intende partecipare all'orgia del consumo bulimico nell'istante, né al primo singhiozzo del poppante è disposto a porgere la mammella. Rispetta lo scorrere del tempo, ne coglie il valore. Non teme l'attesa, non fugge ad ogni costo la lentezza. Conosce la pazienza. Sceglie di essere adulto.

 

Art. 3.2.

Chiunque, per informazione, curiosità, volontà, interesse o bisogno, voglia prendere contatto, può scrivere una email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al numero 338 9172866 dalle h. 12.30 alle h. 14.30 e dalle h. 18.30 alla h. 20.30. Si invita al rispetto di questa fascia oraria.

 

Art. 3.3.

Le sedute di counseling filosofico e le lezioni private avvengono su appuntamento. Qualora ci si accorga di non riuscire a rispettare l'impegno, si prega di avvisare con un anticipo di almeno 24 h. Fuori questo tempo, la seduta e la lezione verranno comunque addebitate con un valore pari ad un terzo del loro effettivo.

 

Art. 3.4.

Ogni seduta privata di counseling filosofico ha la durata ideale di 1 h. Ciò non significa che con un ritardo di 15 minuti l'ora debba comunque essere salvaguardata, specie se ciò va a scapito di un Altro, il cui appuntamento segue quello di chi ha maturato il ritardo. A ciascuno è dato lo spazio di tempo stabilito e spetta a lui farlo fruttare. «Non trovavo parcheggio» non vale come attenuante e non dà diritto a sconti.

 

Art. 3.5.

La durata di ogni incontro di counseling filosofico non dovrebbe superare l'ora concordata e tra un incontro e l'altro è bene lasciare del tempo (deciso di comune accordo): quanto emerso e discusso deve infatti essere metabolizzato e coltivato. Ciò significa che non sono ammesse sedute di due (o più) ore consecutive. Soltanto in certi casi (valutati individualmente) è possibile organizzare due sedute nello stesso giorno, a patto di distanziarle di qualche ora.

 

Art. 3.6.

Non trattandosi di una psicoterapia, il servizio di counseling filosofico si svolge in un ciclo di incontri dal numero variabile ma definito: le sedute vanno da un minimo di 1 ad un massimo di 20.

 

 

 

ARTICOLO 4.

SPAZIO. FISICO E NON

 

 

Art. 4.1

Dove si trova Chiron's Cave.

Chiron’s Cave ha uno spazio fisico ed uno virtuale, uno fattuale ed uno potenziale. Fisicamente si trova a Carate Brianza e a Bolzano; virtualmente su facebook (seppur la sua presenza qui sia ancora limitata); fattualmente in ciascuno dei suddetti; potenzialmente ovunque sia richiesto e/o organizzato uno dei suoi laboratori (classe scolastica, cinema, teatro, bar, azienda, altro).

 

Art. 4.2

Spazio e limiti di intervento del counselor filosofico.

Il counseling filosofico è una relazione di aiuto indirizzata a chiunque abbia la volontà (o senta il bisogno) di fare chiarezza in se stesso, discutere di problematiche per lui rilevanti nella sua vita familiare, professionale, sociale e relazionale, affrontare dubbi e incertezze, cercare soluzioni ed orizzonti di senso, ed espandere la propria visione del mondo, al fine di aumentare il proprio stato di benessere, la propria consapevolezza e la propria capacità di azione. Sebbene idealmente il counseling filosofico abbia spazio ovunque e per chiunque, di fatto l'intervento di un counselor è limitato a coloro che non soffrono di patologie psichiche. Pertanto chi è affetto da disturbi del sonno, del comportamento alimentare, dell'umore e della personalità, da nevrosi e da psicosi (tra le altre), è invitato a rivolgersi ad un'altra figura professionale (psichiatra, psicologo, ecc.). Tuttavia, coloro che, affetti da un disturbo psichico, vogliono comunque intraprendere un percorso di counseling filosofico, non sono necessariamente respinti: se le condizioni che in questi casi devono essere soddisfatte lo sono (e cioè l'essere al contempo seguiti da uno psichiatria/psicologo e l'aver avuto da questo l'approvazione di fare anche questo altro tipo di percorso), potranno usufruire del servizio. Psichiatri, psicologi e counselor filosofici possono infatti collaborare e integrare le proprie conoscenze e metodologie in vista di un obiettivo comune: il benessere di chi si è rivolto loro per un aiuto.

 

Art. 4.3.

Giuste distanze.

Coltivare ascolto, empatia e vicinanza non significa maturare un atteggiamento alla “Ehilà, amico, come stai? Come è andato il weekend?” né significa accettarlo dall'Altro in sede professionale. Essere amichevoli ed essere amici sono cose ben diverse, ed essere vicini non significa annullare una distanza giusta, appropriata e rispettosa. Allo stesso modo, presumere che una conoscenza pregressa agli incontri (o maturata nel corso di questi) dia spazio ad un'indulgenza immeritata o a favoritismi di qualche sorta è un errore intellettuale con effetti distorcenti sulla morale. In Chiron's Cave madri, amici di vecchia data, papi, capi di Stato, Tizio e Caio hanno lo stesso spazio, la stessa accoglienza e lo stesso trattamento. Non per legge, ma per giustizia.

 

Art. 4.4.

Natura espansiva e com-prendente.

Nella natura di Chiron's Cave abitano l'espansione, la meraviglia e lo spazio al nuovo, al simile e al dissimile. La filosofia è una sposa poliandrica e poligama, accogliente e fertile. Medicina, psichiatria, psicologia, scuola e aziende non sono le sue uniche spose: essa può accompagnare anche un caffè, una birra, un concerto, una mostra, un evento pubblico o una camminata in montagna. Non c'è pressoché nulla in cui non possa entrare, nulla in cui non sia già. Chiunque abbia proposte per eventuali collaborazioni e/o iniziative non può dunque che essere il benvenuto.

 

 

 

ARTICOLO 5.

INTEGRITÁ

 

 

Art. 5.1.

Per una vita ricca di senso e valore, il proprio progetto esistenziale deve essere autentico e integro, per quanto plastico e flessibile sia per natura. Dunque apertura, elasticità e fermezza. Il che, di fatto, in Chiron's Cave significa questo: di fronte a ciò che d'impulso si contesta, il primo passo è chiedere e approfondire. Il secondo, capire. Il terzo, comprendere. Il quarto, parlarne. Il quinto, cercare una via comune, un terreno condivisibile. Il sesto, coltivare insieme il terreno trovato e insieme crescere. Ma se lo scambio è impossibile e il conflitto insanabile, il diritto al “No!” resta. Anche qualora l'esercizio di questo diritto comporti un qualche danno.